Le sempre maggiori esigenze di sicurezza e di potenzialità e l’evoluzione tecnologica volta a ridurre il rapporto costi/benefici hanno portato alla progressiva sostituzione degli impianti più datati con altri più performanti. Ciò ha causato la scomparsa quasi totale di importanti testimonianze della storia di questo particolare settore dei trasporti.

Nonostante tutto ciò, i trasporti a fune non possiedono ancora un museo tutto loro, dedicato alla loro storia e al loro sviluppo tecnologico. Attualmente, eccezion fatta per una sezione funiviaria della “Maison des Transports” di Lucerna e per un nascente museo degli impianti di risalita a Kandersteg, entrambi in Svizzera, qualche piccola sala all’interno di musei della tecnologia (esempio Museo Leonardo da Vinci di Milano) o dedicati alla montagna in senso lato (Museo Duca degli Abruzzi di Torino), non esiste un Museo dei Trasporti a Fune propriamente detto. Una struttura, eventualmente costituita da una rete di poli museali coordinati, diffusi sul territorio nazionale, in grado di mettere a disposizione di studiosi, ricercatori, scuole tecniche e del pubblico in genere reperti storici, materiale fotografico, documentazione tecnica e una biblioteca monografica.

Secondo la definizione indicata all’interno dello Statuto dell’International Council of Museums un museo è “…un’istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo, aperta al pubblico, che effettua ricerche sulle testimonianze materiali e immateriali dell’uomo e del suo ambiente, le acquisisce, le conserva, le comunica e specificatamente le espone per scopi di studio, educazione e diletto…”

Un museo dedicato a un tema come questo, che si proponga cioè di esporre non solo documenti, ma anche elementi costruttivi per testimoniare l’evoluzione tecnologica del mezzo di trasporto in questione, richiede evidentemente spazi diversi da una semplice saletta. Infatti, pur nell’era della realtà virtuale e del dispositivo multimediale, l’interazione con qualcosa di fisicamente esistente, visibile, tangibile resta indispensabile per una piena comprensione del fenomeno evolutivo.

A nostro avviso è fondamentale, per uno studente che intenda intraprendere il suo cammino professionale in questo settore, avere la percezione di quanto le nuove tecnologie abbiano semplificato e accelerato alcuni processi, soprattutto a livello progettuale (l’impiego dell’elaboratore elettronico), ma anche comprendere che queste non devono essere altro se non uno strumento per consentire al progettista di concentrarsi maggiormente sugli aspetti che la macchina da sola non può valutare.

In questo senso è molto importante poter disporre di un ambiente atto ad accogliere l’esposizione di elementi costruttivi di impianti di risalita riconducibili alle diverse epoche (sezione tecnica) unitamente a coevi elaborati progettuali (sezione documentale) e documentazione fotografica e multimediale utile a testimoniare l’evoluzione nel tempo delle varie generazioni di impianti (sezione fotografica), nonché una biblioteca tematica (sezione bibliografica) a disposizione di studiosi, studenti, appassionati e curiosi.

“un’istituzione permanente, senza scopo di lucro,
al servizio della società, e del suo sviluppo,
aperta al pubblico, che effettua ricerche sulle
testimonianze materiali ed immateriali dell’uomo
e del suo ambiente, le acquisisce, le conserva, e le
comunica e specificatamente le espone per scopi
di studio, educazione e diletto. “

(Statuto dell’International Council of Museums)